La partita di giovedì sera a Lille ha dimostrato a tutti che al Mondiale non ci sono partite facili, neanche par la Francia, una delle favorite.
L’Uruguay ha replicato contro i Coqs, a un più alto livello di intensità, il match che nell’ottobre 2021 i Teros disputarono a Parma: grande aggressività, determinazione, schemi semplici ma abbastanza efficaci, accompagnati però da scarsa accuratezza nell’esecuzione. Il che gli ha permesso comunque di realizzare due mete e vedersene annullata una terza.
La Francia li ha tenuti in partita praticamente fino alla fine, mettendoci del suo per farli giocare: i francesi hanno mancato 18 placcaggi su 88 (meno dell’80% di successo), hanno commesso 15 falli (erano stati 4 soltanto contro gli All Blacks) e regalato agli avversari 11 turnover, hanno perso una touche e tre mischie.
Ciccio De Carli, allora tecnico della mischia dell’Italia, paragona la partita della Francia contro l’Uruguay a quella disputata dagli Azzurri a Leeds nel 2015 contro il Canada: troppa sufficienza, un po’ di approssimazione, la squadra meno quotata trae forza e entusiasmo nel procedere della partita. “A Leeds i canadesi ci mandarono fuori giri non contestando la touche – analizza – noi perdemmo il grip sul gioco e ci complicammo la vita facendoli segnare per primi, e poi di nuovo all’inizio del secondo tempo. Qualcosa di simile è successo alla Francia, seduta sugli allori della vittoria con gli All Blacks”.
Per inciso, Andrew Mehrtens lo aveva detto nell’intervista concessa a Allrugby e apparsa sul numero 183: “Se i francesi batteranno la Nuova Zelanda nel match inaugurale si sentiranno già campioni del Mondo e per voi Azzurri affrontarli a Lione, nell’ultima partita sarà una grande occasione”.
Ora le cose stanno così: battendo la Namibia (ipotizziamo 5 punti) la Franca arriverà alla vigilia del match con l’Italia con 13 punti in classifica.
Gli Azzurri devono fare 5 punti con l’Uruguay per salire a 10. A quel punto una vittoria sui Coqs con il minimo scarto (4 punti per l’Italia, 1 per la Francia) metterebbe le due squadre in parità a 14. Ma passerebbero gli Azzurri per aver vinto lo sconto diretto. Se ne parlerà più avanti.
Oggi la priorità è battere nettamente l’Uruguay, mercoledì a Nizza.
La ricetta di Gianluca Guidi, coach delle Fiamme Oro: “l’elefante si mangia un pezzo alla volta, non si guarda quanto è grande altrimenti la sua mole ti impressione. Si parte dal possesso, fasi statiche e punti di incontro. Si usa il piede per esplorare la profondità e mettere in difficoltà l’estremo costringendolo a rifugiarsi in touche. Si accelera quando è il momento, senza farsi prendere dallo conforto se c’è da soffrire. L’Italia è più forte ce la può fare”.
De Carli: “io penso che la nostra organizzazione sia molto superiore a quella dell’Uruguay e non dobbiamo tenerli in partita come ha fatto la Francia, dobbiamo evitare che acquistino fiducia e entusiasmo. Penso che in mischia siamo molto superiori e anche dietro abbiamo gambe e qualità. Loro fanno un gioco molto semplice, con queste penetrazioni sull’asse e il raddoppio alle spalle del portatore. Solo una Francia molto svagata poteva trovarsi in difficoltà di fronte a un gioco così, seppure ricco di buona volontà”.
Umberto Casellato: “il livello dell’Uruguay non può essere tanto cambiato da quando li battemmo con la nostra Nazionale Emergenti (31-13 a Padova, ndr) prima di sottovalutarli a Parma (finì 17-10, prima vittoria di Crowley da coach dell’Italia, ndr). Dopo il match di Lille, non sottovaluterà più nessuno. Certo, sono molto orgogliosi, molto generosi, ci credono, ma la Francia ne aveva cambiati 12…, era una squadra cui mancava continuità, amalgama, si è complicata la vista da sola e la tensione, la necessità di fare il bonus ha fatto il resto. L’Uruguay non aveva niente da perdere, noi con i primi 15 siamo di un’altra fascia. La Francia è andata in confusione, penso che l’Italia non lo farà”. (glb)
Morale: Azzurri favoriti se non sottovalutano gli avversari, più forti in tutti reparti e già messi in allerta dalla partita di due anni fa a Parma. Cinque punti per sognare
Nella foto di apertura (Daniele Resini/Fotosportit), Pierre Bruno in meta contro l’Uruguay nel novembre del 2021.