La buona notizia di Scozia v Italia è che Manuel Zuliani si candida con prepotenza per un posto di titolare.
Il giovane azzurro, classe 2000, a Murrayfield ha catturato l’occhio per aggressività, agonismo, determinazione.
Per lui non sarà facile scalare le gerarchie di Crowley, ma un altro paio di prestazioni così e sarà difficile ignorarne esuberanza e qualità.
Quella contro la Scozia era soltanto la sua terza partita in maglia azzurra da titolare (le precedenti, Samoa e Sudafrica), nell’ultimo Sei Nazioni, quattro presenze tutte dalla panchina, per un totale di 133 minuti complessivi.
Eppure in quel breve lasso di tempo, Zuliani è riuscito a conquistare più turnover (4) di tutti i compagni di reparto, un vero cacciatore di palloni.
In una terza linea equilibrata, Sebastian Negri al momento resta insostituibile nel ruolo di numero 6: salta in touche, porta avanti il pallone e placca (46 placcaggi nel Sei Nazioni, con 5 errori).
Lorenzo Cannone, dal canto suo, è il padrone della maglia numero 8: al Sei Nazioni (con 308 metri conquistati in una quarantina di cariche) si è affermato come miglior ball carrier, senza tuttavia disdegnare di difendere (55 placcaggi, 3 errori).
Zuliani di fatto ha le stesse caratteristiche di Lamaro, la cui posizione non è in discussione in quanto capitano. Lamaro, al Sei Nazioni, ha effettuato 49 placcaggi (in 340 minuti di gioco, con 8 errori) e portato avanti 32 palloni, per un totale di 113 metri.
Zuliani, in 133’, ha corso palla in mano per 135 metri ed effettuato 14 placcaggi (4 errori).
Nel Sei Nazioni 2021 Franco Smith schierò regolarmente Lamaro numero 8, il che sebbene il giocatore sia più efficace come flanker, allarga il raggio di possibilità per Crowley di alternare i giocatori nell’arco del Mondiale. In certe situazioni sarà possibile, per esempio, schierare una terza linea più orientata alla caccia (Zuliani, Lamaro, L. Cannone), in altre aumentarne il peso, con Negri e Ruzza (Niccolò Cannone e Lamb – se sarà convocato – in seconda linea). In altre ancora si potrà puntare sugli impact player dalla panchina, cambiando in corsa le caratteristiche del reparto a seconda delle necessità del gioco. L’apporto di Halafhi, sebbene le statistiche dicano che con la Scozia ha effettuato 17 placcaggi, resta per il momento il più oscuro, mentre Pettinelli ha un paio di partite per conquistarsi un posto nei 33 con lo scopo di dare ossigeno al reparto, quando la fatica comincia a farsi sentire. Crowley nelle sue venti partite, finora lo ha utilizzato 12 volte, ma solo quattro da titolare. (glb)
Nella foto (David Gibson/Fotosportit), Manuel Zuliani recupera un pallone a rischio. Assistono Zani e Page-Relo.