Se non riceveranno garanzie sul loro futuro contrattuale, i giocatori del Galles sono pronti a scioperare in occasione del match di Sei Nazioni della prossima settimana contro l’Inghilterra.
Sportsmail ha rivelato che c’è un giocatore della Nazionale in cura antidepressiva cui non è stato possibile accendere un mutuo perché il rinnovo del suo contratto è in stand by.
Una riunione in programma nei prossimi giorni definirà meglio la situazione che al momento appare decisamente compromessa.
Il problema è cominciato con la pandemia, quando la WRU ha ottenuto un prestito di 20 milioni di sterline dal governo gallese, i soldi sono poi stati girati alle quattro regioni, le quali senza quel supporto avrebbero dichiarato bancarotta. Dragons, Ospreys. Scarlets e Cardiff devono ora restituire la loro quota di 5 milioni ciascuna, nell’arco di 20 anni, al 10% di interesse.
Questo fa sì che nessuna delle quattro squadre potrà superare i 4.5 milioni di budget per i contratti con i giocatori. Il che significa la riduzione delle rose a soli 35 atleti e l’impossibilità di mantenere i contratti del passato.
Gli internazionali che giocano in Galles guadagnano attualmente tra le 200 mila e le 400 mila sterline all’anno. La nuova proposta abbasserebbe gli stipendi a 270 mila, con la fascia più bassa compresa fra 30 e 100 mila.
Molti giocatori per questo vorrebbero andare all’estero, ma la riduzione del salary cap in Inghilterra, dopo il fallimento di Wasps e Worcester, e l’incremento del numero di giocatori di scuola francese che i club del Top14 sono obbligati a schierare in partita, rende difficile anche il trasferimento oltre le frontiere del Principato.
In più la regola che vieta di selezionare per la Nazionale chi si trasferisce all’estero avendo meno di 60 cap rischia di condizionare l’attività internazionale nel futuro.
L’anno scorso la WRU ha chiuso con un bilancio di oltre 94 milioni di sterline. E molti giocatori chiedono di ridurre le spese ordinarie della Federazione per poter finanziare come si deve le quattro formazioni di punta, senza le quali, dicono, non c’è futuro per il rugby gallese.
Nella foto (Stu Forster/Getty Images), la squadra gallese prima del match con la Scozia.