Un passo avanti (quello con la Nuova Zelanda), due indietro, con l’Argentina a Monigo.L’Italia sperava di ripartire dalla ridotta di Treviso e dal calore dei suoi 3.500 spettatori, il minimo storico da una ventina d’anni a questa parte per un match internazionale nel nostro paese. Niente da fare. La meta di Kremer, dopo che Boffelli aveva sovrastato Minozzi nel recupero di un pallone aereo, ha messo la partita in discesa per i Pumas che hanno dominato il gioco al piede traendone un netto vantaggio territoriale (58% nel primo tempo, 51% nella ripresa)Argentina più forte fisicamente, più solida e più efficace sia a livello collettivo che individuale. Con la prestazione di ieri purtroppo nessun azzurro avrebbe potuto reclamare un posto nella squadra avversaria. Italia punita da distrazioni e amnesie (Ioane battuto in dribbling da Gonzales, Cordero che recupera la palla sulla schiena di Minozzi prima che la giocata al largo mandi in meta Moroni), ma nel finale anche dalla maggior potenza sudafricana che, con Bosch, segna in spinta da touche: delle dodici mete subite dagli Azzurri nelle prime due partite di queste Autumn Nations Series cinque sono state realizzate dai tallonatori avversari. Touche dell’Italia ancora una volta così così (perse tre su sedici), mischia un po’ meglio rispetto alla settimana prima. Troppi palloni però persi su turnover, 23 contro 11 dei Pumas. Nel complesso l’Argentina ha fatto pesare la sua maggior esperienza (619 caps contro 225) ma anche qualità decisamente superiori. L’Italia ha giovani di talento che hanno ancora tanta strada da fare.
Nella foto di Roberto Bregani/Fotosportit, uno dei duelli aerei che ha visto impegnato Matteo Minozzi