Italia purtroppo ancora bocciata
Cinque sconfitte, 239 punti al passivo e solo 55 all’attivo, 34 mete subite (il dato peggiore dal Duemila) e 7 cartellini gialli, per l’Italia il Sei Nazioni è stato un calvario.
Galles campione, “with a little help” da parte degli amici scozzesi che l’ultima giornata hanno battuto la Francia a Parigi.
E dire che c’era chi, a fine torneo, immaginava il Galles addirittura dietro all’Italia. E chi pensava che la miglior chance per gli Azzurri di interrompere la lunga sequenza di sconfitte, che data dal 2015, sarebbe stata proprio la partita dell’Olimpico contro i Dragoni. Chiamale se vuoi illusioni…
Scozia capace di vincere a Twickenham dopo 38 anni e Parigi dopo 22. Ma la squadra di Townsend deve recriminare sulle due sconfitte in casa e sula disciplina: i due cartellini rossi, quello di Fagerson, la prima giornata, e quello di Russell, nell’ultima partita, sono un’aggravante e non un alibi.
Inghilterra bocciata: era dal 1976 non si vedeva affibbiare il Triple Spoon, la sconfitta in tutte e tre le partite con le avversarie celtiche.
Francia ancora in costruzione, anche per i Coqs fatale la disciplina e la concentrazione nei minuti finali: la meta di Itoje, contro l’Inghilterra, ha spento il sogno del Grande Slam, il giallo a Serin e lo scriteriato e incomprensibile contrattacco di Dulin hanno regalato la partita alla Scozia nel recupero della terza giornata che ha chiuso il torneo.
L’analisi di tutte le partite, i promossi e i bocciati del Sei Nazioni, sul numero di Allrugby di aprile.