Per Gianfranco Bellé è il caso di andare a cercare nel cassetto un aggettivo che viene sempre di meno usato: amabile. Perché era allegro e accattivante nella misura giusta, senza forzature, senza falsità, doppiezze e ipocrisie, capace anche di improvvise ire, contrappuntate dal florilegio di empietà che gli derivavano dal doppio dialetto – veneto e emiliano – che usava con grande disinvoltura.
Gianfranco – per quelli della Gazzetta di Parma, più che il capo dello sport, il Nonno – non veniva dal rugby ma con quello sport, che nel vecchio Ducato ha avuto anni e uomini memorabili, aveva stretto un rapporto costruito su una solida amicizia, che sprofondava nel tempo, con Giancarlo Dondi.
Il titolo di direttore delle relazioni esterne della Fir che ebbe in sorte aveva un che di solenne, di asettico, di poco adatto alla carica umana, sanguigna, del personaggio, e così Gianfranco lo interpretò con entusiasmo, con pragmatismo, con la semplicità che oggi è un bene sempre più perduto. E in breve divenne uno dei più frementi tra chi, ogni anno, iniziava duri pellegrinaggi nei vecchi santuari. La sera delle lacrime a St Etienne, era cereo: la campagna di Francia era finita e alle spalle rimanevano i giorni in Provenza, le piccole parentesi strappate all’impegno che lo portarono, con un gruppo di amici, alla ricerca dei colori di Arles e della Camargue. Amava la Francia e passava spesso parentesi nel piccolo “buen retiro” che si era costruito a Nizza.
In un mondo in cui spesso il livore, la maldicenza, la malignità corrono sul filo, nessuno pronunciò mai parole cattive sul suo conto. Uno dei suoi ultimi impegni nel mondo ovale fu il volume-mosaico che costruì e creò per gli 80 anni di Dondi, più fratello maggiore che presidente. Tutti aderirono con piacere e lui cucì assieme tutte quelle pezze di stoffa per dare alla luce un vestito di grande sartoria. Degno di Savile Row, si diceva una volta. Ci mancherà.
Giorgio Cimbrico
(nella foto, Gianfranco Bellè, a destra, con l’autore di questa rubrica. a Marsiglia durante la Coppa del Mondo di Rugby del 2007)