Jonathan Davies, ex numero 10 del Galles, e oggi commentatore della BBC, alza la voce del mondo celtico: fuori le italiane dal Pro12 e dalla Champions Cup.
“La loro partecipazione al torneo (Pro12) non serve a nessuno, nemmeno alle Zebre stesse e al Treviso. Potete immaginare come si sentono i loro giocatori – ha aggiunto l’ex mediano di apertura -, bastonati ogni week end…Di certo questo non fa crescere la loro fiducia, il loro atteggiamento. Penso che non faccia bene in alcuna maniera”.
Davies suggerisce anche che le due squadre italiane dovrebbero partecipare piuttosto a un campionato francese (proD2?) e che non dovrebbe esserci un posto garantito per l’Italia in Champions Cup. “Zebre e Treviso dovrebbero partecipare alla Challenge, punto e basta”.
La critica appare più circostanziata e assai meglio diretta di quella che ci quelle vorrebbe fuori dal Sei Nazioni. Mentre la Nazionale in Italia fa il pieno di pubblico e di sponsor, anche se vince poco, le franchigie boccheggiano sia sul campo che fuori.
E il Pro12 perde il 45% di pubblico ogni volta che le partite vengono giocate in concomitanza con il Sei Nazioni o con test match internazionali, in autunno, quando mancano le star.
Morale in molti vorrebbero ridurne le giornate (con l’ingresso delle italiane se ne sono aggiunte quattro in più) o, piuttosto, far entrare due squadre di Londra (Welsh e Scottish) che aprirebbero al torneo il mercato (pubblico e sponsor) della capitale.
Il dato chiaro è che con i mezzi e l’organizzazione a loro disposizione Treviso e Zebre oggi non sono in grado di competere nel torneo. E il loro fiasco trascina alla catastrofe l’Italia. Non si può avere una Nazionale vincente se le se gambe sono zoppe e malferme. Conor O’Shea deve prenderne la gestione sotto il proprio controllo, finalizzando il lavoro a una crescita di competitività che migliori il rendimento delle due squadre e proietti giocatori meglio preparati e più competitivi in Nazionale.
La sfida è enorme. Il nuovo coach dovrà indicare le risorse (uomini e mezzi) di cui abbiamo bisogno. La Fir capire se abbiamo la possibilità di soddisfarne le richieste, come e in quale misura. Una cosa è certa, con Zebre e Treviso in disarmo la Nazionale non può fare passi avanti. Prenderne atto è già un progresso.
Nella foto di Roberto Bregani, la delusione di Marco Bortolami al termine dell’incontro con il Glasgow