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Ci sono 108 caps di differenza fra l’Italia (447) e la Nuova Zelanda (339), nei due XV di partenza scelti da Conor O’Shea e Steve Hansen in vista del match di sabato all’Olimpico.
Della squadra che sabato a Chicago ha perso con l’Irlanda (29-40), gli All Blacks ne hanno cambiati d12: fra i quindici titolari mancano Ben Smith, Moala e Crotty (entrambi infortunati), Julian Savea, Beauden Barrett e Aaron Smith (quest’ultimo è in panchina), poi manca l’intera prima linea Jeo Moody, Dan Coles e Owen Franks, e mancano Kaino, Squire e il capitano Kieren Read.
Tredici addirittura gli assenti, rispetto alla formazione schierata il 22 ottobre a Auckland contro l’Australia (37-10): di quella formazione gli unici superstiti sono Lienert- Brown e Dagg.
La differenza di esperienza nei due quindici di sabato è soprattutto fra gli avanti: Sergio Parisse (119 presenze) e Leo Ghiraldini (81) insieme raccolgono 200 caps, 24 in più dell’intera mischia neozelandese che in totale ne somma 176 e nella quale Scott Barrett ha una sola presenza e Dixon 2.
Nei trequarti invece, nonostante, gli 81 caps di Mc Lean c’è un piccolo vantaggio per gli All Blacks, 163 presenze in totale contro le 139 dell’attacco azzurro. Nella linea arretrata dei Tuttineri, il più esperto è Israel Dagg, 58 caps, l’estremo Mc Kenzie ne ha uno solo. Nell’Italia, Padovani (3), Bisegni (2) e Bronzini (esordiente) arrivano insieme a un totale di 5 caps.
Quella neozelandese è una squadra molto diversa da quella che nel 2012 affrontò gli Azzurri a Roma. Allora i caps totali della formazione All Black erano 534, quasi duecento in più di quella che verrà schierata sabato.
Anche l’Italia però quel giorno era un’altra squadra: 659 presenze in totale, un unico esordiente, Francesco Minto e quasi 250 caps (247 per essere esatti) solo nei trequarti dove Andrea Masi e Mirco Bergamasco ne facevano più di 150 in due.
Nel 2009, registriamo il numero minimo di caps per la Nuova Zelanda che a San Siro mise in campo una squadra con ben tre esordienti (l’apertura Delany, il centro Ellison e Ben Smith) per un totale di soli 214 caps (89 fra i trequarti, 125 fra gli avanti). Gli Azzurri quel giorno ne avevano in campo 538 (360 fra gli avanti e 178 nei trequarti), solo tre di quella squadra avevamo meno di 10 caps: Geldenhuys, Gower e Tebaldi, tutti con tre presenze. Il match finì 20 – 6 per gli All Blacks.
Le formazioni del match di sabato 12 novembre (ore 15) a Roma
Italia: Padovani, Bisegni, Benvenuti, Mc Lean, Esposito, Canna, Bronzini, Parisse, Favaro, Mbandà, Van Schalkwyk, Fuser, Cittadini, Ghiraldini, Lovotti.
In panchina: Gega, Panico, Ceccarelli, Biagi, Minto, Gori, Allan, Boni
Nuova Zelanda: McKenzie; Dagg, Fekitoa, Lienert-Brown, Naholo; Cruden, Kerr-Barlow; Crocket, Faumuina, Tuipulotu, Barrett, Dixon, Cane, Luatua
In panchina: Coltman, Moody, Tu’ungafasi, Retallick, Todd, Smith, Sopoaga, Ioane
Nella foto, il mediamo di mischia Kerr Barlow nel 2012, a Roma: guiderà anche quest’anno la mischia dei Tuttineri.

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