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Su Allrugby numero 132, in edicola in questi giorni, l’intervista di Federico Meda con il numero 10 azzurro.

Eccone alcuni passaggi.

…La prima partita del Sei Nazioni sarà in casa della Scozia, a Murrayfield, dove Tommaso Allan ha vinto l’unico match contro la sua ex squadra (su sei incontri in cui è sceso in campo), lui che ha fatto tutta la trafila delle giovanili con il cardo sul petto per via di suo padre, scoto-inglese. “Ormai è una partita come le altre, cerco di non dargli troppa importanza. Penso sia un match dalle grandi opportunità perché l’anno scorso abbiamo dato prova di poterli mettere in difficoltà”. Una Scozia che ora fa paura a tutti, grazie a una generazione di veri fenomeni: “Hanno ottimi giocatori”, continua Tommaso, “giovani ma già con grande esperienza internazionale. Li aiuta sicuramente l’essere diventati molto competitivi a livello di club, si riflette tantissimo in nazionale”. I punti di forza della Scozia firmata Gregor Townsend sono abbastanza difficili da decifrare, non c’è un fondamentale in cui spiccano particolarmente, né un gioco particolare a livello di trequarti. Eppure negli ultimi anni li abbiamo sempre trovati indigesti: “Sono molto efficaci con la palla in mano, questo sì”, spiega Allan, “cinici nei 22, al contrario di noi italiani che in zona rossa ci manca sempre qualcosa. E poi sono molto, molto strutturati, seguono alla perfezione il game plan e entrambe le franchigie adottano lo stesso gioco. Anche noi stiamo lavorando molto sul rispetto del game plan, con Conor e a Treviso, ed effettivamente i risultati si vedono quando riesci a importi, rispetto ad adattarti”…

In vista del match di Murrayfield chi toglieresti ai tuoi avversari: “È difficile rispondere perché ne hanno parecchi davvero buoni. Mi piacerebbe togliergli quell’X-factor che contraddistingue gente come Hogg, Jones, Russel, Laidlaw. Ma tanto poi mi troverei comunque Jonny Gray che placca come una bestia. Diciamo che anche noi possiamo contare su un ottimo XV e che ho molta fiducia nei miei compagni”. Tommaso è di animo molto tranquillo, soppesa le parole, difficilmente da giudizi affrettati ed è sereno nel confermare che non ha mai rimpianto la sua scelta di giocare con l’Italia e non con la Scozia a livello internazionale: “Non serve a niente guardare indietro, non risolve nulla. Bisogna guardare avanti ma senza esagerare. Ad esempio io non riesco ancora a pensare al mondiale. Anzi, sono così concentrato sul Benetton che anche ragionare di Sei Nazioni mi sembra strano”.

Nella foto di Roberto Bregani/Fotosportit, la meta di Tommaso Allan alla Scozia lo scorso Sei Nazioni, all’Olimpico.

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